
di Redazione
May Pang era solo una ragazzina, nata a new York da immigrati cinesi, amante della musica e innamorata dei Beatles, quando ottenne un ingaggio alla Apple Records; il destino
volle che diventasse assistente personale a tempo pieno proprio di John Lennon e Yoko Ono e, quando il matrimonio della coppia iniziò a disintegrarsi, fu Yoko a convincere la
giovane ad avvicinarsi a John, appena tornato single. Fu una mossa pensata per continuare a controllare il compagno in un momento di crisi, spingendolo tra le braccia di una giovane
apparentemente facile da manovrare; ma, contro ogni aspettativa, quella breve fuga, che il cantante avrebbe definito il suo "Lost Weekend", divenne una vera storia d'amore durata 18 mesi, ma in
realtà forse mai realmente finita. In quel breve periodo, i due furono al centro della scena musicale di Los Angeles, e Lennon, da poco tornato sobrio, si riunì con il figlio Julian e ritrovò il
suo amore per il rock & roll. Quella storia è raccontata in prima persona da May Pang nel documentario "The Lost Weekend: A love story", in prima visione su Sky Arte il 22 agosto in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand.
Con l’accesso a preziosi filmati d'archivio, registrazioni domestiche, le interviste al celebre rocker Alice Cooper, al manager della Apple Records Tony King e al leggendario batterista Jim
Keltner e una raccolta di disegni dello stesso Lennon, il documentario prodotto e diretto da Eve Brandstein, Richard Kaufman e Stuart Samuels ripercorre con May Pang i momenti salienti di quei
mesi che hanno cambiato la sua vita e rinvigorito una delle più grandi figure della musica mondiale; con l'aiuto di May, infatti, Lennon scrisse gli album "Mind Games", "Walls and Bridges" e
"Rock and Roll" e avviò la collaborazione con Elton John, David Bowie, Harry Nilsson, Mick Jagger e Ringo, tra gli altri. Pang incoraggiò anche Lennon a ricongiungersi con i suoi amici, portando
alla reunion con Paul McCartney e a una memorabile jam session tra i due Beatles.
crediti foto: ufficio stampa MNcomm