
di Redazione
“Abbiamo pensato questo film per questo pubblico qui. Racconta la storia di un ragazzo normalissimo, come voi, che fa la cosa più dura del mondo: prendersi cura di suo padre.” Così
Edoardo Leo presenta alla platea dei giovani giurati del Giffoni Film Festival le
prime immagini del suo ultimo film da protagonista “Per Te”, diretto da Alessandro Aronadio e prodotto da PiperFilm, Lungta Film e Alea Film, in collaborazione
con Netflix.
Il film si ispira a una storia vera, intensa e toccante che arriva dritta al cuore, quella di Mattia Piccoli, nominato nel 2021, a soli 11 anni, Alfiere della Repubblica “per
l’amore e la cura con cui segue quotidianamente la malattia del padre e lo aiuta a contrastarla”, che ha incontrato i giffoners in un clima di grande emozione. Con loro anche il giovane attore
che interpreta nel film i panni di Mattia, Javier Leoni: “Questo è il mio primo vero grande film. Ci ho messo tutto l’impegno della mia vita”.
Il film racconta la storia di Mattia Piccoli e di suo padre Paolo, affetto da Alzheimer precoce, ed è tratto dal libro “Un tempo piccolo” di Serenella
Antoniazzi: “Non ho mai pensato che sarebbe potuto succedere una cosa così bella come un film sulla mia vita - commenta emozionatissimo Mattia, e, dopo aver
guardato proprio insieme ai ragazzi in sala le prime immagini del film per la prima volta, ammette - È stata un’emozione fortissima. Sono contento che la mia storia oltre che fosse più
conosciuta, speravo che potesse lasciare ai miei coetanei cosa ho provato io, cosa c’è dietro la mia famiglia e dietro di me”.
È forte il coinvolgimento del cast nel raccontare questo film: “Sono rari i film che ti insegnano qualcosa - confessa Edoardo Leo ai giurati del Giffoni Film Festival
che aggiunge - Questo è uno di quelli che mi ha fatto tanto pensare quanto il nostro tempo che ci sembra infinito, in realtà è tanto finito. Dobbiamo cercare di usarlo al meglio che
possiamo”. Sul titolo del film l’attore commenta: “È stato difficilissimo trovarlo. La cosa più bella di questa storia, che è tragica e triste, ma che dobbiamo guardare con tanta
attenzione, era la dedica: quella di Mattia verso il padre, e quindi da lì ‘per te’. E questo titolo secondo me condensa al meglio tutta questa storia”.
“Queste scene sono un colpo al cuore per me. È un po’ come se vedessi i miei ricordi trascorrere davanti a me”. A Giffoni alcune immagini in anteprima del film, tra cui il toccante
momento in cui il padre Paolo comunica al piccolo Mattia la sua malattia, ed è proprio Mattia a commentarle a caldo con i ragazzi del festival: “Quando me l’ha detto, così
come ha rappresentato la scena, un po’ avevo già capito qualcosa. Poi lui ha cercato di spiegarmi cosa significasse e nonostante fosse stata una conferma ho subito cercato di capire in che modo
avessi potuto aiutarlo”.
“Noi raccontiamo il momento in cui una famiglia si confronta con un problema - spiega Edoardo Leo - in cui si cominciano a invertire i ruoli, in cui il figlio fa da
padre a suo padre. Ci sono volute centinaia di ore di ricerca per interpretare questo film. L’obiettivo era cercare di arrivare a tutti, ma la cosa fondamentale era farlo con rispetto per chi
vive questi dolori quotidianamente”. Un progetto che per Leo ha rappresentato una crescita sia professionale che umana: “Io da genitore della mia generazione che è cresciuta con il
diktat di essere un genitore che non si deve mostrare fragile. Invece, per entrare nel tema del festival, un genitore non perde di autorevolezza se riesce a dire ai figlio che a volte non sta
bene, che può avere paura. Questo film mi ha spronato ancora di più come genitore a non mostrarmi invincibile, ma a mostrarmi umano, a non nascondere che ho le stesse paure di tutti
quanti”.
crediti foto: ufficio stampa MNcomm