di Redazione
La partigiana, politica e pedagogista Teresa Mattei, nota per essersi battuta per i diritti civili e, in particolare, per quelli dell’infanzia, è interpretata da Elena
Lietti nella sesta e ultima puntata de “Il Segno delle Donne” (una coproduzione Anele – Rai Cultura), che Rai Cultura propone martedì 3 gennaio alle 21.10 su Rai Storia con la conduzione di Angela
Rafanelli.
Intervistata da Angela Rafanelli, Elena Lietti fa rivivere la storia, la personalità e il carattere della politica rispondendo alle domande della conduttrice con parole realmente usate da Teresa
Mattei in lettere, diari, colloqui con giornalisti e discorsi pubblici, portati alla luce dagli autori, con la consulenza della storica Silvia Salvatici. Per ripercorrere le tappe della sua vita
e della sua carriera, il racconto viene scandito in due atti rappresentativi di due momenti emblematici delle sue vicende umane e professionali, supportati da un’accurata trasformazione – trucco
e costumi – dell’attrice e dai cambi di ambientazione ed elementi scenici. Inoltre, la narrazione si arricchisce di immagini inedite, filmati di repertorio e interviste a testimoni illustri come
Livia Turco, Presidente della Fondazione Nilde Iotti, e Patrizia Gabrielli, docente di Storia Contemporanea e Storia di Genere.
Nata a Genova nel 1921, Teresa Mattei si trasferisce vicino a Firenze dove suo padre, fervente antifascista, diventa un importante dirigente del Partito d’Azione. A 17 anni viene espulsa dal
liceo classico che frequenta e da tutte le Scuole del Regno, perché protesta pubblicamente contro le leggi razziali. Terminati gli studi da privatista, frequenta la Facoltà di Lettere e Filosofia
e decide di iscriversi al Partito Comunista clandestino, dove assume il nome di battaglia di “Chicchi”. Durante gli anni della Resistenza fonda i Gruppi di Difesa della Donna di Firenze, dove
inventa l'uso della mimosa per l'otto marzo. A venticinque anni Teresa è la più giovane eletta all’Assemblea costituente e lavora alla redazione dell’articolo 3 della Costituzione, incentrato sul
tema dell’uguaglianza. Nel 1948 sposa Bruno Sanguinetti e ha un figlio, Gianfranco. Pochi anni dopo nasce Antonella, ma Bruno muore improvvisamente. In quegli anni Teresa vive a Milano e si
occupa della Casa della Cultura ma, nel 1955, torna a Firenze con il suo secondo marito, Iacopo Muzio, dirigente del PCI, da cui ha il suo terzo figlio, Gabriele.
Lo stesso anno rifiuta la candidatura alla Camera dei deputati e viene espulsa dal PCI per il dissenso manifestato verso la linea politica di Palmiro Togliatti. Nel 1958, a Milano, nasce il suo
ultimo figlio, Rocco. Successivamente fonda un centro di studi per la progettazione di servizi per l'infanzia e comincia ad occuparsi di ricerca cinematografica. Dall'unione della sua passione
per il cinema e per i diritti dell'infanzia, nasce la Cooperativa di Monte Olimpino, che promuove il cinema fatto dai bambini come nuova forma di espressione della loro creatività. In seguito,
Teresa si trasferisce a Pisa e partecipa alle lotte sociali. Nel 1983 la figlia Antonella si toglie la vita e Teresa attraversa un momento di grande dolore. Nel 1986 comincia ad occuparsi della
Lega per il diritto dei bambini alla comunicazione e, con la parola d'ordine “Chiedo ascolto”, promuove grandi campagne in favore dei bambini contro l'eccessivo uso della televisione, portando
avanti la cultura del rispetto e della pace.
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